marzo 07, 2013

Piano D, ovvero pistola alla tempia

                                                        Jerico Santander

Riflessioni su questo post scritto oggi su Ciwati.it, il blog di Pippo Civati.

Civati discute delle difficoltà che avrà Bersani a farsi votare la fiducia agli 8 punti programmatici enunciati ieri (Piano A), del rischio del piano B (accordo B&B), della possibilità di un piano C (che dovrebbe proporre Grillo).
Leggendolo mi è balenata un'idea scandalosa, diciamo un possibile piano D, così estrema che ha spaventato la mia coscienza moderata, sempre aperta al dialogo ed alla mediazione, e poichè la mia coscienza ha trovato piena sintonia nel modo di pensare e di agire del nostro affezionatissimo (Pippo Civati, nota de La Redazione), temevo che esprimere questa idea "scandalosa" potesse spaventare anche lui, e magari altri che  supportano il suo lavoro di paziente cambiamento del suo partito (il PD) dall'interno. Poi però ho letto il primo commento al post, di tale Daniela, che parla di "disintegrare il partito", e mi sono reso conto che questa mia idea non desta scandalo neanche in quella sala da tè della politica che è il blog Ciwati, e soprattutto ho riflettuto approfonditamente sul fatto che i miei commenti non credo se li caghi nessuno, e quindi, ecco a voi (parlo a me stesso)  le cose che bisognerebbe fare :

 -Primo,  soffiare sugli otto punti di Bersani, per scoprire che sono scritti col fumo di sigaro, e ripartire dal foglio bianco.

 -Secondo,  uccidere il padre (in accezione freudiana). E' difficile da considerare, anche solo come ipotesi, è doloroso, ma è un passaggio di crescita (non di semplice cambiamento) fondante. E' una decisione tra l'altro già presa, va solamente, drammaticamente, anticipata.

-Terzo, scrivere 3 punti (TRE) che spazzino via ogni ambiguità sugli interessi che i partiti possano avere ad arricchirsi a spese della comunità (1. abolizione dei rimborsi elettorali, 2. dimezzamento di stipendi ed indennità, 3. Tetto per gli stipendi della pubblica amministrazione e di società controllate o partecipate.) e chiedere solo su questi tre punti la fiducia. 
Così si comincia a lavorare ed a conoscere gli interlocutori, anche quelli di destra, non solo quelli del M5Stelle, e si possono gettare le basi per un lavoro successivo più profondo, che governi la crisi e rinnovi il paese, a partire dalle 10 cosa da fare subito (subito dopo). Lo so, sull'abolizione dei rimborsi elettorali la maggior parte del PD è contraria, ma qui si tratta di essere, per una volta, d'accordo con la maggioranza dei cittadini, a costo di sembrare (onta delle onte) populisti. Poi si può ragionare sulla detrazione del 99% per le donazioni private ai partiti, con un tetto massimo di possibile donazione comunque contenuto, obbligo di trasparenza e certificazione dei bilanci da parte di un ente terzo.

 -Ultimo, ed eccoci al vero scandalo, se i "grandi capi del partito", in parlamento e fuori, non appoggiassero questa linea, mentre la maggior parte dei parlamentari eletti dalla "coalizione bene comune" lo fosse (e se lo fosse anche Matteo Renzi, dal quale, che piaccia o no, non si prescinde), si crea un nuovo gruppo parlamentare, e SI FONDA UN NUOVO PARTITO (L'ho detto!).
Il segretario ed il candidato premier, già ci sono, lo sanno tutti. 
E se questo nuovo gruppo non avesse i numeri per sostenere u governo, e ci fossero delle nuove elezioni a brevissimo giro, sono sicuro che potremmo comunque avere una gran bella sorpresa!

Grazie per la cortese attenzione.
(Prego)

3 commenti:

Unknown ha detto...

Wow!
si lo sò che non è un gran commento ma sto metabolizzando.

La Redazione ha detto...

Grazie, "Wow" è sempre un gran commento, metabolizza pure con calma!

Amina ha detto...

azz.....
sto metabolizzando anche io....

azz!!!

non male.
proprio niente male.