marzo 28, 2011

Fratello d'Italia, dove sei?


Ho provato a cercarti.

In questi giorni fatti di carta grigia che sembrano stracciarsi davanti ai nostri occhi, sono uscito dalla televisione per sfuggire all'angoscia radioattiva e ti ho trovato in piazza sotto una bandiera tricolore,
e il tuo sorriso mi ha emozionato,
avrei voluto abbracciarti fratello sconosciuto, e per la prima volta in vita mia non mi sarei vergognato ad avere l'autoradio nella mano destra e un canarino sopra alla finestra.

Nel tornare a casa poi, abbiamo rischiato di far abbracciare anche i nostri rispettivi mezzi a motore, la mia macchina e il tuo scooter imbandierato, forse perchè tu non hai visto che avevo segnalato con la freccia (non tricolore) il mio spostamento, o forse perchè io non ti ho immediatamente notato sbucare a cento all'ora alla destra del camioncino che si era fermato per lasciarmi inserire nel traffico, e improvvisamente non sembravi più mio fratello!
Perchè un fratello non dice all'altro certe cose sulla madre, si presuppone di tutti e due, e raramente lo minaccia di morte (e per fortuna non avevi voglia di attuare la minaccia).

Mi hai turbato, fratellino, e mi hai fatto venire voglia, cioè hai fatto venire voglia a uno dei più convinti pacifisti italiani, di avere la capacità, non tanto di gonfiarti di botte, quanto di saperti affrontare verbalmente con la serena consapevolezza che se solo avessi voluto ti avrei potuto gonfiare di botte!

Arrivato a casa carico di adrenalina, come tutti gli uomini d'azione moderni mi sono scrocchiato le dita e buttato sul computer, determinato a trovare subito un bel corso di una di quelle arti marziali
che tanto andavano di moda ai tempi delle medie, grazie a Bruce Lee e a quel compagno insopportabilmente stronzo, da cui si doveva accettare qualsiasi angheria perchè era cintura verde di karatè.
Il risultato di questa ricerca mi ha però definitivamente convinto che i tempi cambiano e che voler fare Judo, o Karatè o Kung-Fu, al giorno d'oggi, è un po' come voler comprare gli occhialini a raggi x per vedere le donne nude: una roba inutile da ragazzini brufolosi.
Perchè il rispetto dell'avversario, la disciplina e l'autocontrollo delle antiche arti marziali orientali non interessano più a nessuno.

A quanto pare la nostra società si è avvelenata al fiume della paura e della violenza, e così nelle palestre moderne del mondo moderno si praticano "arti da combattimento" moderne, in cui ti alleni a diventare non più un cretino col pigiama bianco bravo a cadere per terra e a fare l'inchino, ma una macchina da guerra senz'anima nè rispetto per nessuno.

Ho amaramente realizzato che qualsiasi sentimento di fratellanza, benchè autentico, non ha più nessun valore perchè tu, fratello d'Italia, cugino d'Africa, o vicino di casa cingalese, sei prima di tutto un "altro", quindi un pericolo e una minaccia per l'unica categoria umana che mi interessi e alla quale tu non potrai mai appartenere, la categoria "IO".

Tutto l'amore che ho è per me stesso, tutto l'odio è per gli "altri", e in queste palestre (migliaia), l'odio ti insegnano con estrema professionalità a coltivarlo e a sfogarlo senza pudori.

Ho finito per stilare una classifica delle palestre più feroci trovate su Internet, come esercizio antropologico, districandomi tra discipline dai nomi affascinanti e sicuramente promettenti come Muay-Thai, Savate, Wing-Chun, Ju-Jitsu e Capoeira, per giungere a formare il podio definitivo delle "migliori scuole d'Italia per aspiranti carcerati facilmente irritabili ":

Al terzo posto c'è una palestra di "Brazilian jiu-jitsu, Grappling e MMA (Mixed Martial Arts)".
Immagino che il Brazilian jiu-jitsu sia molto meglio di un banale jiu-jitsu di un qualsiasi altro posto del mondo, e il MMA (Mixed Martial Arts), grazie alla spiegazione tra parentesi mi rassicura sul fatto di non essere solo la risposta senz'acca alla domanda "Ma che cavolo è il MM(h)a?".
Il dubbio rimane sul Grappling, con questo nome moscetto, non da grande sicurezza.
Come fai a spaventare uno dicendogli "guarda che ti faccio una mossa di Grapplin"...

Secondo posto, medaglia di tubo d'acciaio, per la più "consistente" palestra della Scuola Italiana " Krav Maga".
Anche qui il nome non è il massimo, ma la famosa ape non c'entra proprio niente (hip urrà, Krav Magà!), perchè stiamo parlando de "il sistema di difesa personale e combattimento utilizzato dalle forze dell'ordine e dall'esercito israeliano."
Avete capito bene, se diventi cintura gialla prendi anche la patente per guidare un carro armato!
Qui scopro anche che il caro vecchio Grappling non deve essere tanto innocuo, visto che gli amici di Krav Magà propongono un prezioso "Corso Antigrappling"!
Ma le varianti del Krav Maga son innumerevoli: c'è il "Krav Maga-uso di arma corta e lunga", "Krav Maga TONFA PR-24" (credo che TONF-a sia solo il richiamo onomatopeico all'uso del Pr-24, che è un simpatico manganello sfollagente a quanto ne so io, come ogni arma convenzionale e non, del tutto illegale in Italia se non sei un poliziotto in assetto antisommossa), e poi, visto che andiamo incontro all'estate, il pratico corso "Krav-Maga - Lotta in acqua"(!!!).

Anche se sembra impossibile, era solo il secondo posto in ordine di violenza!

Ecco i primi classificati, vincitori sia del premio del pubblico che dello speciale premio della critica "Tana delle tigri" :
La World Fighiting School e il loro " Corso di Combattimento Totale"!
Ovviamente non parliamo della versione base, ma di quella DELUXE, ovvero la "Fight Class, PER I PIU' AGGRESSIVI"!
Un corso per i più aggressivi di un "corso di combattimento Totale"!! Il massimo.
Per iscriverti devi essere un pittbull appena uscito dal sacco o un orso grizzly col mal di denti e una spina conficcata in una chiappa, e prima di diplomarti devi farti bocciare tre volte perchè qui conta solo una cosa: essere ad ogni costo il PEGGIORE DELLA CLASSE.

Facciamo così fratello, era solo colpa mia che non ho guardato mentre uscivo dal parcheggio: ho sbagliato, ti chiedo scusa, e perfetti sconosciuti come prima!