marzo 31, 2010

Soli

Il Lato Oscuro Della Rete.
Almeno una volta al mese, il giornalista-paracadutista (quello che cade sempre dalle nuvole) di turno scopre “Il LATO OSCURO DELLA RETE”, e lancia l'allarme dalle pagine del suo giornale.
L'ultimo ad aver sentito l'inquietante respiro di Darth Vader dopo un innocente click sul "Cerca con Google" è stato il giornalista di Repubblica Pierluigi Pisa, alla prova di Chatroulette, un sito di video-chat .
Apprendiamo dall' articolo che Chatroulette funziona così: il sito pesca dal mazzo a caso due webcam e le mette in contatto. A quel punto i due interlocutori possono comunicare tra loro, oppure possono spingere F9 sulla tastiera per passare alla webcam di un altro utente.
Pierluigi è sfortunato, si ritrova davanti solo Uomini Che Si Masturbano. “Tanti. Impossibile evitarne uno nel primo minuto di connessione”, e dopo un pò di giri di roulette conclude, definitivamente incupito, che “L'inquietudine più grande si avverte quando non si vede nulla. Quando la webcam punta una stanza vuota, un tavolo con dei resti di cibo, un letto in disordine, un profilo che rimane nel buio. Una finestra sul mondo, o l'ennesima porta spalancata sul lato oscuro della Rete ?

Ma che sarà mai questo lato oscuro della rete? E tutti quelli che lo invocano fanno riferimento allo stesso oggetto oppure ognuno parla in realtà del proprio lato oscuro, della propria coscienza, o appena più nel profondo, sottocoscienza, che striscia, soffre, si dibatte e si si manifesta solo in piccoli stupefacenti attimi?

Per noi, leggendo il reportage dal pianeta ChatRoulette, (pensando a queste povere anime impegnate a masturbarsi davanti ad uno schermo, o a tutti quelli intrappolati nelle loro angosce a cui tentano di sfuggire passando per il tubo del web) e sintonizzando l'opprimente sensazione che immaginiamo possano sentire queste persone su una nostra condizione che spesso, improvvisa, ci assale, è molto semplice dare un nome al Lato Oscuro : lo chiamiamo SOLItudine.
Ecco il grande tema del numero di oggi.
La drammaturga ganese Efua Sutherland, scriveva che L'uomo solo ha attorno a se unicamente il vuoto. Poter riempire questo vuoto a volte sembra impossibile.
Perchè il dolore ci rende soli.
La paura ci rende soli.
Le nostre idee, più personali, sofferte, speciali, ci rendono soli.
I risultati elettorali ci rendono soli.

Qui ci fermiamo, di fronte ad un bivio, affidando a voi la scelta sul modo di proseguire questo impervio percorso che abbiamo scelto oggi:

- Se cercate una via di uscita, un antidoto alla solitudine, anche a quella post-elettorare, Lou vi consiglia il solito calzante articolo di Jacopo Fo .

-Se invece volete buttarvi nel tratto di strada che si fa dirupo, verso la non consolatoria fine cui le storie di solitudine spesso conducono, allora ascoltate Vera, cercate il libro "La parola fine" e leggete questo tormentato articolo sul libro e sulla sua autrice Roberta Tatafiore. (Avvertenze: A volte il dolore va affrontato, ma non aspettate che vi sovrasti per chiedere aiuto a chi vi ama).

-Infine, se vi siete annoiati, il vostro spirito viaggia sulle ali dell'entusiasmo, volete idee vitali e briose, pensieri speziati, corroboranti, stimolanti come l'invenzione di uno chef e non malinconiche minestrine esistenzialiste, allora tenetevi pronti per il prossimo numero : gli scatenati di DEPURIAMO si racconteranno raccontandoci il loro progetto, e così scopriremo anche se è vero che le idee personali, sofferte, speciali rendano soli o se invece è vero l'esatto contrario!!

La Redazione